Il cambiamento climatico è una delle sfide più fondamentali ed urgenti per l’industria edile internazionale del cemento e del calcestruzzo. Per il futuro si prevede che le emissioni dei gas serra, soprattutto CO2, siano regolamentati in modo sempre più rigoroso. A ciò si aggiungono i costi elevati della produzione di cemento, riconducibili al dispendio di energia e al consumo di corrente, correlati alla produzione di clinker. È a causa di queste circostanze che i ricercatori di tutto il mondo si impegnano a sviluppare nuove tecnologie volte a ridurre i costi correlati alla produzione ed all’utilizzo di materiali da costruzione, cementizi, e le emissioni nette di CO2. Gli sforzi per limitare le emissioni nella produzione di clinker richiedono una riduzione della dipendenza dai combustibili fossili. Inoltre, riducendo la percentuale di clinker nel cemento è possibile migliorare ulteriormente il bilancio ambientale, in caso di utilizzo delle aggiunte del cemento in misura maggiore. L’utilizzo della sabbia metallurgica e cenere volante, attualmente ampiamente diffuso, mostra i propri limiti proprio a causa della carenza di giacimenti, sufficienti e sostenibili, di questi materiali. Per questi motivi si stanno analizzando approcci alternativi per ottimizzare i leganti. La strategia più promettente in questo contesto, soprattutto anche per l’industria dei prefabbricati, consiste nel sostituire parzialmente il clinker di cemento Portland con l’aggiunta combinata di argilla caolinitica calcinata e calcare.
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