Dalla sua prima apparizione sul mercato giapponese all'inizio degli anni Novanta, l'uso del calcestruzzo autocompattante (SCC) è aumentato notevolmente. In Europa è stata innanzitutto l'industria della prefabbricazione ad aver capito i vantaggi dell'SCC, sia in funzione della qualità del calcestruzzo sia per quanto riguarda le condizioni di lavoro, modificando ampiamente, di conseguenza, la sua produzione. Ma non ha ancora preso piede nell'industria del calcestruzzo premiscelato. In base a un sondaggio svolto dall'European Ready Mixed Concrete Organisation [1], per quanto riguarda il volume di calcestruzzo premiscelato prodotto in Europa l'SCC la media è inferiore al 2%. Questo scarso entusiasmo è dovuto in parte alla mancanza di direttive e norme. Ma la pubblicazione della norma EN 206-9:2010 relativa alle proprietà del calcestruzzo fresco avvenuta nell'aprile del 2010 potrebbe porre parziale rimedio. Per quanto riguarda il calcolo strutturale continua tuttavia a non essere chiaro se norme come l'Eurocodice 2 [2] continuano ad essere applicabili per garantire una sufficiente sicurezza per quanto concerne l'impiego di SCC. Per questo motivo, il presente articolo presenta un progetto di ricerca avente come oggetto la valutazione della performance meccanica dell'SCC. I risultati di questo studio indicano che l'applicazione dell'Eurocodice 2 continua a fornire una valutazione idonea e sicura per quanto riguarda alcune proprietà del materiale come la resistenza alla trazione e il modulo di elasticità. In merito alle altre proprietà, come ad esempio il comportamento al ritiro, sembra necessario inserire nell'Eurocodice 2 delle prescrizioni specifiche per quanto riguarda l'SCC.
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