Se si sceglie di utilizzare il calcestruzzo autocompattante (SCC) per la realizzazione di pareti o pilastri è di grande importanza adottare un tipo di cassaforma adatto a sopportare la pressione risultante del conglomerato cementizio. La pressione sulla cassaforma dipende da diversi fattori, come il modo in cui si sceglie di riempirla oppure la composizione del conglomerato. Se il calcestruzzo viene pompato nella cassaforma da sotto la pressione raggiunge almeno i valori idrostatici in quanto durante il riempimento l’intera massa rimane costantemente in movimento; inoltre, la pressione può essere ulteriormente aumentata anche dalla potenza della pompa [1]. Se la cassaforma viene riempita da sopra, la pressione risultante è inferiore ai valori idrostatici [1-3]. In questo caso la maggior parte del calcestruzzo già versato nella cassaforma non rimane in movimento. Questo metodo consente alle particelle fini del calcestruzzo di coagularsi e costruire una propria struttura portante.
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